Biodistretto del Chianti

Si è costituito a Tavarnelle, nella sala del Consiglio comunale, il primo nucleo di aziende della zona che ha detto sì al Biodistretto del Chianti. Si tratta di Podere Erica, Poggio al Bosco, Elimar, Fernando Giachi e Fattoria Spoiano. Le aziende, che producono biologico nei due territori del Chianti e della Valdelsa, sono le prime ad aderire al progetto, promosso dai territori di Greve e Gaiole, che al momento ha messo insieme un’ampia ed estesa realtà caratterizzata dalla partecipazione di una cinquantina di aziende che operano nell’area fiorentina e senese.   “L’iniziativa – spiega il vicesindaco Davide Venturini –  rappresenta un primo passo del percorso condiviso e inclusivo dei territori del Chianti e nasce dall’esigenza di rendere operativo il progetto delle aziende del Biodistretto che mira al sostegno e alla concreta realizzazione dello sviluppo collettivo e sostenibile della produzione biologica”.
Nel corso dell’incontro, cui ha preso parte anche l’assessore all’Ambiente Marco Rustioni, sono stati illustrati i criteri e la modalità di adesione al progetto, la necessità di sottoscrivere un accordo tra tutti i partecipanti. “Riteniamo che il coinvolgimento e la partecipazione degli attori della filiera biologica e delle istituzioni locali – precisa Amelia Perego membro del direttivo del Biodistretto – siano necessari a promuovere il biologico all’interno e all’esterno del distretto”. Agricoltura, semplificazione delle normative, tradizioni culturali, proposte turistiche. Numerosi i campi di intervento tesi alla valorizzazione dell’identità del territorio che si intrecciano nel programma di attività del Biodistretto del Chianti. Il punto di partenza dell’associazione è lo sviluppo delle produzione biologiche del territorio e della filiera corta biologica, ma il raggio di azione è esteso e diversificato.
Il Biodistretto agirà anche sullo snellimento delle procedure attivandosi per la semplificazione dell’applicazione delle norme relative alla certificazione biologica previsti dai regolamenti comunitari e l’applicazione dei regolamenti per la trasformazione e il confezionamento delle produzioni agricole locali. Altre iniziative analoghe, organizzate dai Comuni e dai promotori del Biodistretto, si sono tenute nelle settimane precedenti nei territori di Barberino Val d’Elsa e San Casciano Val di Pesa con la partecipazione di alcune aziende che hanno accolto con favore il progetto mirato alla gestione sostenibile del territorio. Per tutti il passo successivo è la raccolta di firme delle aziende, l’individuazione di un referente e la richiesta ufficiale di ingresso nel Biodistretto.